Per circa un anno il protagonista maschile di Tempesta d’amore è stato Niklas Stahl, giovane ed affascinante cuoco stellato del Fürstenhof innamorato perdutamente di Julia (Jennifer Newrkla), da lui creduta sua sorella.
Ma cosa ne pensa di questa trama così particolare Jan Hartmann, l’attore che ha dato il volto a Niklas (e che noi italiani vedremo in onda ancora per poco tempo)?
Ecco cosa Jan ci ha raccontato in una simpaticissima intervista in cui ci ha parlato di aneddoti divertenti, disavventure sul set, colleghi con insospettabili bene umoristiche… e delle sue ambizioni culinarie!
Intervista a cura di Elisa Chieno per TvSoap.it
Ciao, Jan! Come descriveresti il personaggio che hai interpretato a Tempesta d'amore? C’è qualcosa che hai amato particolarmente in lui?
Niklas ha un grande cuore ed è anche un uomo di famiglia, nonostante in passato i rapporti con il padre non siano stati idilliaci. È anche un ragazzo ambizioso, spiritoso, sa non prendersi sul serio. E poi, ovviamente, dovendo essere protagonista è un grande romantico che crede nel vero amore… (aggiunge con voce sognante)
Che cosa si prova ad essere il protagonista maschile di un programma di successo come Sturm der Liebe?
Ho dovuto lavorare di più degli altri! (ride) Non sono sicuro di essermi sentito diverso, se non per il fatto di dover correre di qua e di là tutto il tempo… (ride di nuovo)
È stata una grande sorpresa per te scoprire di aver ottenuto il ruolo?
Direi… “ni”! (ride) Ne sono stato molto felice, è stata una grande soddisfazione più che una sorpresa. Durante i casting mi ero trovato benissimo e anche il fatto di conoscere già alcuni dei miei futuri colleghi mi motivava ulteriormente…
Quindi conoscevi già bene alcuni membri del cast di Tempesta d’amore?
Sì, con Nadine Warmuth (Patrizia Dietrich) ci conosciamo fin dai tempi di Alisa, segui il tuo cuore: per un anno siamo stati sposati… ovviamente solo in scena! (ride) Ma poi conoscevo molte persone all’interno della produzione, tra i tecnici ed anche un cameraman.
Con Nadine ti sei poi sposato anche a Tempesta…
Pensandoci bene, ci siamo sposati ben tre volte! (ride) Decisamente il nostro è un grande amore… (ride di nuovo)
Niklas è un cuoco stellato: sei anche tu un mago dei fornelli o più il tipo da piatti pronti surgelati?
Ehm… (e ride)
Deduco che tu propenda per la seconda opzione…
Diciamo che… sopravvivo! (ride) Sono in grado di cuocere la pasta… e sono il mago delle uova in padella! (ride di nuovo) Oltre a queste mie “specialità”, direi che non posso definirmi un bravo cuoco. Sicuramente a volte mi diverto a provare, ma quando torno a casa la sera dal lavoro non ho né tempo e né voglia di mettermi in cucina, e per fortuna ci pensa mia moglie. In sostanza, adesso non cucino proprio per niente. Quando ero single qualche volta ci provavo, ma poi a Berlino mangiar fuori è così economico che finisci per lasciarti tentare…
Torniamo al tuo personaggio. Per buona parte della prima metà della decima stagione, Niklas si è ritrovato combattuto tra i "sentimenti proibiti" provati per Julia e la relazione con Patrizia: ti sei mai trovato in una situazione simile?
Simile a quella? Direi proprio di no! (ride)
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Nella soap, Niklas si innamora di una ragazza che è convinto essere sua sorella. Cosa pensi che avresti fatto al suo posto?
Purtroppo non ho fratelli né sorelle, ma so che innamorarsi tra consanguinei è qualcosa che succede, per quanto possa sembrare assurdo. Quando accade penso sia una catastrofe, perché è qualcosa che nella nostra società è proibito e considerato profondamente sbagliato, anche se non in tutto il mondo è così.
Sicuramente, se ci si incontra dopo vent’anni di lontananza, non è come se si fosse cresciuti insieme. Nel caso di Niklas, poi, il suo cuore gli diceva che quelli che provava non erano sentimenti di affetto fraterno. Diciamo comunque che la storia è stata… ehm… speciale! Direi… “coraggiosa” (ride)
Anche tua moglie è un'attrice?
No… non questa volta! (ride) ho avuto una storia con una collega tempo fa ed è stato… diciamo... faticoso! (ride)
Com’è stato lavorare con Jennifer Newrkla (Julia)? Cosa hai amato particolarmente in lei?
Jennifer è una persona molto pacata e sicura di sé, non si lascia mai prendere dal panico o dall’agitazione… nemmeno quando abbiamo dieci scene di seguito da girare! (ride) È anche una ragazza molto disinvolta e piacevole. E devo dire che mi piace proprio così com’è: rilassata e allegra.
Come descriveresti il rapporto tra Niklas e Patrizia? Secondo te, com’è possibile che Niklas si sia innamorato di una donna simile?
Il loro rapporto è stato … focoso! Diciamo che non sono mai andati d’accordo l’uno con l’altro, ma piuttosto l’uno sull’altro... (ride) Diciamo che il mio povero Niklas non ha avuto colpe: Patrizia se lo è intortato per bene con le sue arti seduttive, riuscendo a dargli l’immagine di sé che voleva. Poi ovviamente lui, per quanto non proprio perspicace, alla fine ha dovuto arrendersi all’evidenza ed accorgersi che le cose non funzionavano e che Patrizia era diventata solo una distrazione per non pensare a Julia. Paradossalmente nel frattempo lei si era davvero innamorata… ma non è certo colpa mia! (ride)
Com’è lavorare con Nadine Warmuth? Ci hai già raccontato di avere un bel rapporto con lei e di conoscerla da tanti anni…
Assolutamente! Nadine è una grande amica… direi che tra tutti è per me la persona più vicina ad una sorella. A Berlino abitavamo molto vicini e ci invitavamo sempre a casa dell’uno o dell’altro per feste o cene. Poi per via del lavoro non ci siamo visti per un po’ di tempo, ma dopo qualche anno ci siamo ritrovati a Tempesta d'amore! Ed è stato come se non fossimo mai stati lontani. Nadine è una persona sempre allegra, piena di energia e un po’ di follia… insomma, una persona davvero speciale!
Eppure le fanno sempre fare la parte della cattiva…
Ma infatti… non me lo spiego! È una ragazza così dolce e simpatica…perché le rifilano sempre il ruolo della strega? Forse ha a che fare con il suo aspetto: i capelli neri per qualche motivo sono spesso uno stereotipo per i personaggi cattivi. Sarebbe interessante darle un ruolo in cui possa liberare la propria emotività, far venire fuori tutta la sua capacità di toccare il cuore.
Un paio di anni fa ha recitato nel film “Die falsche Nonne” (La finta suora) in cui interpreta una poliziotta che si infiltrava in un convento. Era un personaggio positivo, ma mi piacerebbe vederla in un ruolo in cui possa far venir fuori la persona dolce, ironica e divertente che è.
A Tempesta ci hanno quasi provato nel periodo subito dopo il risveglio dal coma di Patrizia, ma penso sia durato sì e no un paio di settimane… (ride)
Dopo Patrizia passiamo ad un altro punto dolente: Friedrich! Come descriveresti il rapporto tra Niklas e suo padre?
Indubbiamente il loro rapporto è stato segnato dal fatto che durante l’infanzia di Niklas suo padre era presente, ma solo fisicamente. Non c’era davvero per suo figlio e non lo ascoltava: quando ha scoperto che Niklas voleva diventare un cuoco, ha pensato di risolvere il “problema” spedendolo in un collegio. E non è esattamente il comportamento di un buon padre…
Insomma, diciamo che Friedrich non è un tipo facile, ma pure Niklas non scherza: lui ed il padre sono come due animali alfa che si scontrano di continuo…
E com’è recitare con una leggenda vivente come Dietrich Adam?
Dietrich è fantastico… totalmente folle! (ride) Vedendo il suo personaggio verrebbe da pensare che sia un vecchio acido, ma è esattamente il contrario. È la persona più divertente che conosca: fa battute di continuo, ma con un’espressione così seria che ti porta continuamente a chiederti “ma è serio o è uno scherzo?”. È davvero incredibilmente divertente… lo definirei come una sorta di ragazzino cresciuto! Non conosco nessuno della sua età che sia così. Credo che abbia una testa diversa da tutti noi… probabilmente le sue sinapsi funzionano in modo diverso dalle nostre, perché pensa cose che a noi non passerebbero minimamente per la testa. Ah… e le donne dicono sia molto affascinante. Mi fido del loro giudizio (ride)
Se avessi potuto decidere, quale storia avresti scritto per il tuo Niklas?
La storia infinita! (ride) Infinitamente innamorato di sua sorella… (ride di nuovo) Ovviamente sarei stato minimo minimo direttore del Fürstenhof, avrei aperto ristoranti ovunque e avrei dato vita ad una mia catena: “Da Niklas”! Oppure più modestamente “La Catena della Stella”… (ride)
Prima di Tempesta hai partecipato a moltissime soap opera e telenovelas: quale ti ha lasciato un ricordo migliore?
Ognuna mi ha lasciato un ricordo unico. “Herzflimmern”, ad esempio, era molto realistico. “Alisa” invece era più simile a Tempesta: molto fiabesco… Davvero molto bello, colleghi fantastici… c’era anche Nadine.
Com’è recitare in una soap opera? Trovi la routine quotidiana molto faticosa?
Sì, i ritmi sono molto serrati. Arrivi a casa tardi dopo una giornata di riprese e devi prepararti per le scene che dovrai girare il giorno successivo. Naturalmente è il lavoro che abbiamo scelto e che amiamo, ma resta il fatto che non è mai possibile staccare completamente la testa. I colleghi che girano solo due-tre giorni a settimana si possono permettere un ritmo migliore. Però, anche se ho una routine piuttosto serrata, ci sono abituato. E, soprattutto, è un lavoro che amo. Quindi se facciamo tardi con le riprese, alla fine non è un problema. Magari mi secca dover disdire appuntamenti con amici, ma a parte quello non mi pesa particolarmente.
Quando hai preso la decisione di diventare attore?
Più che una decisione vera e propria, direi che è stato un caso. A scuola mi è sempre piaciuto partecipare a recite o saggi. Poi ho studiato musica ed una volta a teatro sono stato notato da un’agenzia mentre mi esibivo suonando il pianoforte. Mi hanno dato un appuntamento e ovviamente ho beccato una bufera di neve, sono arrivato con un ritardo assurdo… (ride) Ma comunque alla fine siamo riusciti a fare il colloquio e mi hanno detto “non hai nessuna formazione, ma sei simpatico” (ride). Era l’inverno del ’98… da lì ho fatto tre casting ed al quarto ho ottenuto il posto nella soap “Gute Zeiten, schlechte Zeiten”. Avevo 18 anni, quasi 19. Non avevo nessuna formazione, quindi ho cercato di imparare il più possibile dai miei colleghi. All’inizio ero un po’ titubante all’idea di intraprendere la carriera di attore, perché ero più indirizzato alla musica, ma poi mi sono fatto conquistare…
Peccato che Niklas non suonasse il piano a Tempesta…
Sì, è un vero peccato! Speravo almeno che al mio matrimonio me l’avrebbero lasciato suonare come dono di nozze (ride). Ci sono dei colleghi che lo suonano, come il dottor Niederbühl… ma niente, non me l'hanno fatto fare!
Hai lavorato anche in teatro?
Solo come musicista.
Pensi che ti piacerebbe provare un giorno?
Assolutamente sì!
Cosa consiglieresti ai giovani che sognano di diventare attori?
Che è un lavoro assurdo! (ride) È difficile perché devi essere emotivamente trasparente interpretando ruoli o situazioni che spesso ti toccano personalmente. Al di là di questo c’è il fatto che è un lavoro che va spesso a sconvolgerti la tua vita privata, obbligandoti a ritmi serrati e, soprattutto, frequenti spostamenti.
E poi è assolutamente importante avere un “piano B” nel caso questo lavoro non funzionasse. Io ovviamente voglio continuare a fare questo mestiere, ma se non pensassi di avere altre opzioni diventerebbe molto difficile, perché oggi hai un ruolo, ma non puoi sapere se ne troverai uno domani. È un lavoro molto imprevedibile ed è importante essere pronti a brutte sorprese. Allo stesso tempo bisognerebbe riuscire a non avere paura del futuro. So che sembra una contraddizione rispetto a quello che ho detto prima, ma un conto è essere prudenti e lasciarsi aperte delle porte, un altro conto è avere paura. Perché la paura ti frena e non ti permette di lavorare bene.
Un’ulteriore lezione che ho imparato negli anni è che non bisogna affidarsi completamente alle agenzie, ma essere invece proattivi e crearsi autonomamente una rete di contatti. Non sto dicendo di iniziare a tormentare i colleghi e riempire la propria agenda, ma crearsi pian piano conoscenze nel proprio campo porta spesso più risultati di quelli che ti può portare un’agenzia.
Infine è un lavoro emotivamente faticoso… ed anche a livello fisico non è semplice! Non a caso sono sempre malato! (ride) D’altronde ti ritrovi a girare in esterna con i vestiti sbagliati nella stagione sbagliata. Ad esempio mi è capitato di girare una scena con Natascha nel giardino vestito come se ci fossero 20 gradi… ma ce ne erano zero!
C’è una scena che preferisci in assoluto tra quelle girate a Tempesta?
Così su due piedi direi quella più stupida in assoluto che ho girato (ride)… ovvero quella al lago con Julia, in cui in io - in stile Principe Azzurro - la porto fuori dalle acque… Ti lascio immaginare i commenti dei miei amici, ma diciamo che… ehm… è in perfetto stile telenovela! (ride) Al di là dell’aspetto comico, devo dire che era una bella scena.
Hai avuto per caso una scenografia preferita?
In generale ho amato tutte le scene girate in esterna con il sole o la neve… fantastiche!
Conosci bene l’Italia? Ti rechi spesso nel nostro Paese?
Amo l’Italia ed adoro la vostra lingua. Uno dei miei più grandi rimpianti è quello di non averla mai imparata… Se c’è una cosa che non sopporto è proprio visitare un Paese e non saperne parlare la lingua, non riuscire a relazionarti con la gente del luogo e, a volte, nemmeno riuscire a far capire quello che vuoi dire. È una cosa che mi fa proprio arrabbiare, perché vado spessissimo in Italia, soprattutto sul Lago di Garda - dove ho una casa – e a Verona. Mi reco spesso anche a Venezia e a Padova, dove ho dei cari amici. Insomma, frequento molto il nord. Purtroppo tutto ciò che si trova tra Roma e la Sicilia per me è totalmente sconosciuto. Dovrò presto rimediare…
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