Il 2013 si apre con una grande sorpresa per tutti i fan di Tempesta d'amore: Tv Soap è stato di recente sul set dell'amatissima soap opera tedesca e ha realizzato una serie di interviste agli attori, che troverete sul nostro sito nel corso delle prossime settimane.
Oggi iniziamo questo ciclo di incontri intervistando SIMONE RITSCHER, che interpreta Doris!
A cura di Elisa Chieno per TvSoap.it (foto di scena: copyright ARD / Ann Paur)
Com’è interpretare il ruolo di cattiva della soap?
È sbagliato definire il mio ruolo "negativo": ha diverse sfaccettature al suo interno. Doris cede spesso al male e fa cose non sempre accettabili, ma la chiave di tutto sta nel passato di Dolores in Argentina: un passato difficile e pesante, che le ha inferto molte ferite. Doris lotta con le unghie e con i denti per la sua famiglia, la sua felicità e la sua esistenza e per questo motivo a volte finisce per agire in modo che può apparire spietato. È una vera gioia interpretare un personaggio così complesso.
Ha interpretato spesso personaggi negativi?
No. Ho sempre interpretato ruoli molto diversi, ma in effetti anche nella serie in cui recitavo prima di "Tempesta d’amore" interpretavo un personaggio negativo. In realtà rispetto a Doris si trattava di un personaggio più malato psicologicamente, ma era comunque sempre l’antagonista, colei che rappresentava il lato oscuro.
Trova i ruoli negativi più facili o più difficili da interpretare?
Non posso dire se siano più facili o più difficili: trovo interessanti sia quelli positivi che quelli negativi, ma solo a patto che li esplori a fondo e tiri fuori dal personaggio ogni suo aspetto. Se reciti solo l’"essere cattiva" allora diventa noioso. I personaggi che agiscono in conseguenza al loro passato e alle vecchie ferite sono più interessanti perché hanno più sfaccettature: possono essere davvero amabili e avere delle persone a cui tengono e per cui farebbero di tutto, ma allo stesso tempo possono ferirne altre senza nessuna pietà se rappresentano un ostacolo sul loro cammino. Ma definire questi personaggi "negativi" lo ritengo assolutamente sbagliato.
È arrivata a "Tempesta d’amore" come "erede" di Nicola Tiggeler, una vera e propria beniamina del pubblico: ha avuto inizialmente paura del confronto oppure era convinta che sarebbe stata considerata interamente nel suo nuovo personaggio?
Non mi considero l’erede di Nicola Tiggeler: semplicemente entrambe abbiamo ricoperto il ruolo di antagoniste nella serie. E, di conseguenza, non ho avuto nemmeno per un istante paura del confronto.
Le sarebbe piaciuto recitare insieme alla Tiggeler?
La conosco troppo poco per poter dare una risposta. Troverei interessante se girassimo un giorno insieme: con Doris e Barbara in scena insieme ci sarebbe un enorme potenziale in gioco.
Nell’ottava stagione c’è anche un’altra "cattiva": Natascha. Come descriverebbe il rapporto tra Natascha e Doris?
In realtà non definirei Natascha "cattiva". Credo che il loro rapporto sia davvero divertente per gli spettatori! I due personaggi sono molto simili quando si tratta di provocare le persone con lo scopo di ferirle. Doris non ama affatto Natascha: la strozzerebbe volentieri e di certo l’ultima cosa che vorrebbe è vederla insieme a suo figlio. Al contempo, però, la trova piuttosto divertente per via del suo modo di fare un po’ comico: finisce sempre per dire la cosa sbagliata e, di conseguenza, fa gaffe una dietro l’altra. Devo dire che Melanie Wiegmann è divertente tanto quanto il suo personaggio ed adoro ogni scena che giro con lei.
È stata una grande sorpresa per lei scoprire che aveva ottenuto il ruolo? Cos’ha pensato? Come si è sentita?
No, non la definirei una grande sorpresa, piuttosto una grande gioia. Quando sono andata al casting c’erano molte altre attrici e molte altre ancora si erano già presentate anche il giorno prima. Ciononostante, sul volo di ritorno verso casa avevo la sensazione che avrei ottenuto il ruolo. Avevo la sensazione che tutto fosse andato alla perfezione: a volte succede che lo sai istintivamente, anche se queste sensazioni non necessariamente corrispondono poi sempre alla realtà. Ad ogni modo alla fine ho avuto la buona notizia e ne sono stata molto felice, anche se, come ho detto, non è stato proprio un fulmine a ciel sereno.
Quanto c’è di Simone in Doris e viceversa?
Molto! Questa passione, questa ambizione, questo rifiuto dei compromessi lo rivedo molto anche in me stessa… anche se naturalmente io non mi spingerei mai ai limiti a cui arriva Doris, non potrei mai sacrificare le vite degli altri per raggiungere i miei scopi o mettere gli altri nei guai per liberarmene se mi sono di ostacolo. Detto questo, come madre quando si tratta di proteggere i miei figli, non guardo in faccia nessuno: se qualcuno facesse loro del male, in un modo o nell’altro gliela farei pagare molto cara. Questo lo porto nel mio personaggio: qualunque cosa Doris faccia, la fa al cento per cento oppure non la fa affatto. Doris non ha vie di mezzo e in questo siamo davvero molto simili.
Doris è molto religiosa: trova questo aspetto in contraddizione con le sue azioni?
Io sono atea. Di conseguenza il fatto che Doris commetta atti crudeli rimanendo al contempo religiosa non rappresenta per me nessuna contraddizione. Non ho nessun problema ad ammettere in che modo vedo la Chiesa e il suo ruolo nella società: negli ultimi 2000 anni di storia sono stati commessi innumerevoli crimini in nome di Dio, per non parlare di ciò che hanno dovuto sopportare le donne. Di conseguenza, visto quello di cui si è macchiata la Chiesa in passato, trovo decisamente ipocrita giudicare le azioni crudeli di Doris in contraddizione con la sua religiosità.
Doris usa spesso denaro e potere nei rapporti amorosi: cosa pensa al riguardo?
Bisogna prima di tutto dire che Doris ama Werner senza limiti e farebbe qualunque cosa per lui. Anche quando ha comprato l’hotel l’ha fatto per amor suo, non perché voleva comprarlo. Anche se ovviamente si aspettava qualcosa in cambio…
Però alla fine è rimasta delusa…
Più che delusa, è rimasta ferita. Werner ha detto di fronte a tutti di amare solo Charlotte e ovviamente Doris come donna è rimasta distrutta. In fin dei conti i due sono davvero molto simili e, anche se Doris l’ha mandato in prigione un giorno e mezzo, lui le ha fatto patire le pene dell’inferno per otto settimane. So che potrebbe sembrare assurdo a molte persone, ma l’amore di Doris per Werner è assolutamente puro. Farebbe davvero qualunque cosa per lui. E anche se dà l’hotel a Werner come merce di scambio, Doris non vede questo "do ut des" come uno scambio di affari: per lei è un gesto d’amore, per quanto possa apparire strano o malato all’esterno.
Può dirci qualcosa sull’evoluzione futura del suo personaggio?
Sfortunatamente non troppo… Noi attori non sappiamo molto: mentre noi giriamo, gli autori stanno già scrivendo le storie per il futuro. Per il momento ciò che so è che Doris e Werner si riavvicineranno, torneranno a capirsi e tra loro nascerà di nuovo qualcosa: li unisce la preoccupazione per i loro figli. La gelosia per Charlotte, però, sarà sempre lì: Doris ordirà un nuovo intrigo contro la rivale, ma al riguardo non posso rivelare molto di più. Penso comunque che tornerà a combinarne un po’ di tutti colori…
Se ne avesse la possibilità, quale storia scriverebbe per Doris?
Beh, ognuno si fa delle idee su ciò che potrebbe succedere. Penso che sarebbe davvero interessante se venisse alla luce qualcosa o qualcuno dal suo passato in Argentina, perché porterebbe portare nuova linfa alle storia. Al momento, infatti, Doris è coinvolta solo in piccole trame, come ad esempio la sua lotta con i Sonnbichler: sono sicuramente scene divertenti, ma spero davvero che saltino fuori delle trame importanti legate alla sua vita passata. Doris è una donna d’affari e al momento sta seduta ad una scrivania tutto il tempo: vorrei che avvenisse qualcosa di grandioso nella sua vita, qualcosa di davvero personale e legato al suo passato, qualcosa di privato e personale… magari qualche nuovo segreto! Credo inoltre sarebbe eccitante se si scoprisse qualcosa di positivo su di lei: magari potrebbe incontrare qualcuno in difficoltà e decidere di assumerlo in hotel per aiutarlo. Mi piace quando entrambi vengono mostrati i lati di una persona: Doris potrebbe aiutare qualcuno e, solo tre giorni dopo, fargli del male. Insomma, troverei interessante se facesse qualcosa che viene dal fondo del cuore, qualcosa di davvero buono, e poi cambiasse di nuovo faccia commettendo un gesto crudele. Vorrei avere l’occasione di rappresentare le diverse sfumature del personaggio, soprattutto con Konstantin, mio figlio.
Le piacerebbe se il suo personaggio subisse una trasformazione positiva?
No, il mio ruolo nella serie è quello di antagonista: se Doris diventasse buona sarebbe noioso, non funzionerebbe più.
E se arrivasse un’altra cattiva?
Troverei interessante se un’altra cattiva arrivasse e rimanesse per un po’ di tempo e Doris improvvisamente cambiasse… ma solo con l’obiettivo di rispedire l’altra da dove è venuta, ovviamente! Ad esempio Doris potrebbe iniziare a fare del bene per l’hotel e vari personaggi illudendo tutti che sia cambiata sul serio, salvo poi tornare come prima non appena sbarazzatasi dell’altra "cattiva". Troverei noioso se diventasse totalmente buona: non si accorderebbe al personaggio.
Normalmente pensa che si debba pagare per i propri peccati o crede nel perdono?
Non credo né nel peccato né nel perdono. Credo solo nelle persone che amo, credo in me stessa, a cosa posso fare e a cosa posso influenzare. Non credo nelle cose che accadono per caso, non credo nel perdono, odio il concetto di colpa ed espiazione. Quando un bambino nasce non può nascere col peccato, lo trovo assolutamente assurdo. Su queste cose sono piuttosto suscettibile.
Ha lavorato anche in teatro?
Sì, per molti anni.
Quali differenze ha trovato tra il teatro e la televisione? Quale dei due lavori le piace di più?
Non si possono confrontare ed è proprio questa differenza che mi piace. Il mio sogno sarebbe lavorare sei mesi in televisione e il resto dell’anno in un paio di produzioni teatrali. Il teatro ti permette di sviluppare progressivamente il personaggio, lavorarci sopra. Mi spiego meglio. Inizi a lavorare sul tuo personaggio durante le prove, poi hai le prime rappresentazioni e infine ti confronti con la reazione del pubblico: ti accorgi subito se li tieni in pugno, se ti seguono o no e puoi adeguare il tuo personaggio di conseguenza. Il giorno seguente, poi, posso interpretarlo in modo diverso e svilupparlo ulteriormente. È un’esperienza in tempo reale e lo trovo entusiasmante. Con la cinepresa è molto diverso: una volta effettuata la registrazione, è tutto finito. Di conseguenza devi essere pronto subito e ciò richiede una preparazione molto accurata. Insomma, non si possono confrontare: trovo entrambi assolutamente interessanti e non mi perderei nessuno dei due.
In teatro preferisce recitare in commedie o tragedie?
Amo entrambe! Mi hanno spesso detto che ho un grande talento comico…. Ho interpretato molti ruoli comici, ma ho anche lavorato in molti classici come Shakespeare e Schiller.
C’è un autore di teatro che ama particolarmente?
Adoro Edward Albee ed il suo capolavoro "Chi ha paura di Virginia Wolf?". Inoltre amo Shakespeare perché è così profondo e ricco di dettagli e sfumature sui personaggi che per un attore diventa facile recitare.
E tra gli autori italiani?
Amo molto anche Pirandello, ma purtroppo non ho mai avuto occasione di interpretare una sua opera. E poi ovviamente Dario Fo: ho recitato spesso con mio marito in "Una coppia aperta", un pezzo che parla di una coppia sposata e che ha scritto lui stesso insieme a sua moglie. Abbiamo portato quest’opera in un tour e ci siamo davvero molto divertiti.
Quando ha deciso di diventare attrice?
In segreto avevo già quest’idea a 15-16 anni, ma ho comunque finito la scuola superiore e dopo la maturità ho iniziato a studiare microbiologia… insomma, qualcosa di molto diverso dalla recitazione. Questo l’ho fatto a Berlino ed è lì che ho iniziato ad andare a teatro: rimanevo nella sala da sola durante gli intervalli ed è stato allora che ho capito che avrei fatto qualunque cosa per salire un giorno su quel palco. E così ho deciso di mandare tutto all’aria e mi sono iscritta ad una scuola di recitazione.
Cosa consiglierebbe ai giovani che sognano di diventare attori?
Avere pazienza e molta molta tenacia. Sarò di mentalità antica, ma sono convinta che una buona formazione scolastica sia fondamentale. Consiglierei a chiunque desideri davvero fare l’attore come professione di andare in una buona scuola e di non prendere lezioni private con dei falliti. Oppure, un’altra cosa che odio è vedere gente che aspetta di essere "scoperta" grazie ad un concorso di bellezza: per me come attrice recitare con queste persone non dà assolutamente nessuna gratificazione. Lo ribadisco: una buona formazione è fondamentale ed io consiglio sempre anche di lavorare un po’ in teatro, perché ti dà le nozioni base, ti permette di creare le fondamenta sulle quali poi costruire; si può sempre "togliere" quando c’è troppo, recitare in modo più leggero e semplice… ma non si può mettere quello che non c’è!
Raccomando inoltre di non dubitare mai di se stessi: anche quando non si ricevono offerte di lavoro e ci si ritrova a casa a cucinare una torta o leggere il giornale per occupare il tempo, si rimane sempre e comunque un attore. Purtroppo queste fasi fanno necessariamente parte della vita di ogni attore, ma se lo si vuole veramente si deve tener duro. È necessario fare molti sacrifici e capire che non sempre tutto va come si vorrebbe che andasse: bisogna spesso ricominciare da capo di nuovo e ripartire da zero.
Pensa che sia più facile iniziare nel teatro?
No, non è più facile. Molti tra coloro che capitano all’improvviso in produzioni di film sono molto bravi… ovviamente non mi riferisco ai "non professionisti" trovati non so dove (come nei concorsi di bellezza di cui parlavo prima, ad esempio). Questi attori "televisivi" hanno un’ottima presenza di fronte alla telecamera, hanno ottenuto un grosso pubblico grazie alla TV, una certa presenza e di conseguenza è più facile per loro lavorare in produzioni di film. Al contrario lavorare in teatro è l’origine del lavoro di attore e ti dà le basi. Se si passa dai film al teatro, in molti falliscono perché è una tecnica totalmente diversa. La via al contrario è sicuramente più facile… ma è anche vero che molti attori di teatro spesso non hanno chance di ottenere ruoli in film. Questo accade non per mancanza di capacità, ma semplicemente perché i responsabili casting non vanno nei teatri: uno che ha lavorato in una caffetteria potrebbe ottenerlo, mentre una giovane attrice che ha fatto gavetta in teatro potrebbe non venire scelta solo perché non ha l’aspetto di una modella.
Aveva già lavorato con alcuni dei suoi attuali colleghi prima di "Tempesta d’amore"?
No, sorprendentemente con nessuno di loro. C’è anche da dire che vengo da Amburgo e quindi non avevo molti contatti qui in Baviera. Qui a Monaco conoscevo solo un attore con cui avevo lavorato anni fa in teatro.
C’è qualcuno in particolare con cui ama specialmente girare?
Con "mio figlio" Konstantin: io e Moritz Tittel ci divertiamo molto, ci capiamo alla perfezione, abbiamo un’ottima intesa. Se succede qualcosa sappiamo improvvisare e se invece va tutto liscio… è semplicemente meraviglioso!
In generale, cosa le piace particolarmente di "Tempesta d’amore"? C’è qualcosa che l’ha sorpresa?
L’intera squadra è straordinaria, i colleghi sono fantastici. Naturalmente ci sono quelli con cui vai più o meno d’accordo. Si creano delle amicizie, conosci gente con cui passi il tempo, vai a fare una passeggiata in città, o a prendere un caffè o uscire la sera… tra l’altro adoro Monaco!
Quale crede che sia la chiave del successo della soap?
Penso sia la sua capacità di soddisfare così tante parti del pubblico: dai teenager agli anziani e c’è sempre qualcosa per ognuno… ognuno viene servito. Non tratta solo dei problemi di ragazzini alla prima cotta, vengono anche montate molte scene con bellissimi paesaggi... Tutta la serie ha un so che di adorabile, umano, un po’ di humour (anche se a mio avviso non abbastanza): c’è tutto questo in Tempesta ed è ciò che la rende speciale.
Com’è lavorare in una soap? Trova la lunga routine quotidiana molto faticosa?
Sì, estremamente faticosa. Ci sono giorni in cui arrivo davvero allo stremo: quando ti vengono a prendere alle 7 del mattino e poi ti riportano a casa alle 7 o 8 di sera e devi iniziare a preparare le scene per il giorno successivo... in quei casi ti devi aggrappare alle ultime energie che ti sono rimaste. Ma grazie al cielo ci sono anche settimane in cui puoi respirare.
C’è una scena tra quelle da lei girate per "Tempesta d’amore" che preferisce in assoluto?
Oddio! Con il tempo se ne fanno così tante… alcune ad alto contenuto drammatico dove si pensa "Ehi! Questa è andata davvero bene!" e che mi ha fatto testare i miei stessi limiti come attrice. E naturalmente ci sono anche delle scene comiche che ti rimangono impresse. Ad esempio, tutte le scene con Natascha: Melanie è così divertente, una vera forza della natura. In ogni scena i nostri scambi ci mettono davvero alla prova ed è un vero spasso! Poi ovviamente ci sono ogni giorno sempre scene nuove e finisci per dimenticare quelle passate. Ogni nuova scena può diventare la tua scena preferita (conclude con un sorriso).
Ha una scenografia preferita?
In estate tutte le scene girate in esterna sono straordinarie con i monti, i laghi, i prati… vai in posti dove la gente normalmente andrebbe in vacanza e pensi "Oddio! Io qui ci lavoro!". E poi ovviamente l’hotel è straordinario: tutte le stanze per gli ospiti sono stupende, così come il mio appartamento. Trovo poi davvero confortevole la casa dei Sonnbichler… anche se purtroppo il mio personaggio non ha occasione di andarci spesso: è così calda ed accogliente che pensi "Mi siederei volentieri qui a bere una tazza di caffè". Insomma, è davvero difficile scegliere una scenografia… anche perché sono sempre un po’ ovunque.
Cosa pensa della fama? La ritiene qualcosa di positivo o negativo?
Trovo estremamente negativo desiderare la fama solo per raggiungere la notorietà. Tutta un’altra storia è, invece, quando la si ottiene grazie al proprio lavoro, convincendo ed ottenendo un riconoscimento da pubblico e critica. In generale dipende da come si arriva alla fama. La mia definizione di "famoso" è quando la gente ti riconosce e viene da te per complimentarsi. Devi essere sincera: noi attori siamo egoisti, stiamo sempre al centro della scena. E se non fossi un po’ così anch’io, non avrei fatto l’attrice ma la panettiera. Mentirei se dicessi che non mi fa piacere quando la gente mi avvicina: ci sono però ovviamente modi e modi. "Fama" significa per me ottenere un riconoscimento per il mio lavoro: accumulare scandali su scandali sulla propria vita privata nelle riviste di gossip per me non è fama.
Utilizza spesso i social network? In che modo si tiene in contatto con i suoi fan?
Ho una fanpage su Facebook che gestisco personalmente e in cui scrivo regolarmente, metto immagini eccetera. Ho anche un account privato, ma è inflazionato di richieste e ovviamente non posso concedere l’amicizia a chiunque. Ricevo anche molta posta cartacea dai fan. Ad esempio c’è una signora ottantenne di Amburgo con cui mi sono scritta per quasi un anno: la nostra relazione si è sviluppata al punto che sono andata a trovarla per conoscerla di persona. Ora ci scriviamo di argomenti così privati che non hanno niente a che vedere con la serie, anche se ovviamente la signora guarda ancora "Tempesta d’amore". Trovo questo rapporto assolutamente meraviglioso.
Riceve molte lettere?
Sì abbastanza… insomma normale. Di certo le attrici più giovani ne ricevono molte di più (ride) io mi accontento di quelle dei signori più anziani! (ride)
Può dirci se il suo personaggio rimarrà anche nella prossima stagione?
Ancora non lo so. Il mio attuale contratto arriva fino a maggio del 2013. Penso che decideremo a gennaio un eventuale rinnovo.
Le piacerebbe rimanere?
Sì, se il personaggio venisse sviluppato bene. Credo che sarebbe bello se Doris rimanesse ancora per un po’.
Farebbe sicuramente molto piacere ai fan italiani: Doris è davvero molto amata nel nostro Paese.
Sì, lo so e ne sono molto felice. A differenza dell’Italia, qui in Germania a volte mi capita di entrare in un locale o un negozio e di venire cacciata per via di come vedono il mio personaggio! A volte rimango allibita dalle reazione di certe persone… penso che mi vogliano far fuori sul serio! Questo non mi è proprio mai successo in Italia: sono tutti estremamente gentili, affascinanti e aperti. Credo che in Italia non ci sia questa reazione negativa delle persone di fronte all’accostamento di violenza e religiosità in Doris. Ogni vacanza in Italia è un sogno: nessuno ti viene ad importunare mentre mangi o passeggi sulla spiaggia. In Germania, ovunque io vada ci sono strani individui che vengono lì e mi dicono: "Sei davvero quella là?". E l’unica soluzione è dire di no e andarsene. Devo proprio dirlo: adoro l’Italia!
C’è qualche località in particolare che ama del nostro Paese?
Adoro Roma: è sicuramente la mia città preferita… a mio avviso la più bella in assoluto in Europa. Amo la storia e gli edifici antichi. Sono stata spesso in Liguria, a Verona… ma a Roma, come ho detto, potrei tornarci infinite volte.
Infine parliamo del futuro: ha già dei piani per la sua carriera dopo "Tempesta d’amore"?
Ovviamente molti piani, ma poi bisogna vedere se si realizzeranno o no. Naturalmente vorrei interpretare ancora molti ruoli diversi e mi piacerebbe recitare nuovamente in un’opera teatrale. Sarebbe poi fantastico se potessi tornare vicino alla mia famiglia…
I suoi familiari non l’hanno seguita qui a Monaco?
No, mio marito – anche lui attore – è dovuto rimanere ad Amburgo, mentre mio figlio vive a Berlino: riusciamo ad incontraci solo a volte e nei posti più diversi. A lungo andare questa situazione non è facile…
Ringraziamo moltissimo Simone Ritscher per la piacevole chiacchierata e vi consigliamo di tenere d'occhio Tv Soap: sono in arrivo altre interviste agli interpreti di Tempesta d'amore!
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