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Centovetrine: Tv Soap intervista BARBARA CLARA (Viola Castelli)

A cura di Carla per TvSoap.it (testo raccolto da Stefano Telese). Riproduzione vietata.

Sei nota per essere stata Miss Italia nel mondo a 19 anni. Ci racconti la vita di Barbara Clara da 0 a 18 anni? Cos'è successo prima e com'è arrivato poi il concorso?

Sono stata una ragazza di casa, ho sempre studiato ed ho vissuto nella mia casa in campagna. Volevo fare la veterinaria, mio padre aveva un sacco di agnelli. Andavo ogni mattina a vedere se stavano bene, facevo tutte queste cose. Tagliavo l’erba. Amavo l’odore dell’erba tagliata. Ho sempre dato una mano alla mia famiglia. Non posso lamentarmi, questa vita mi ha dato tanto, mi ha trasmesso principi e valori. L’unico stacco difficile è stato quando ho finito la scuola, ho preso il diploma ed ho iniziato a fare l’università, ed ho accarezzato il sogno di diventare giornalista.

Questa scuola era a Caracas, però, a circa 800 km da casa. I miei non volevano, avevano paura, e così feci l’esame di ammissione in una nuova università, sempre per scienze della comunicazione, però a 100 km. Ho fatto un anno in cui mi sono fatta regalare anche una telecamera. Ho iniziato così a fare le prime interviste come quella che feci ai Manà. Poi è arrivato il giorno di Miss Italia nel mondo ed ho partecipato a questo concorso e da lì si è aperta questa nuova strada.

Che rapporto hai con la tua doppia identità di venezuelana e italiana? Com'è stato trasferirsi a vent'anni in un paese (e un continente!) diverso? Avere una doppia origine secondo te arricchisce una personalità?

Ho un bellissimo rapporto. Mi piace sapere di avere origini italiane e portoghesi, per via di mia madre. Quindi io sono in realtà di sangue europeo, ma sono nata e vissuta in Venezuela. Io mi sento più venezuelana. Sono nata e cresciuta lì. Certi odori e sensazioni che ti dà la tua terra te li porterai sempre dentro. So come sopravvivere, sono uno spirito libero. Non sono metropolitana, sono più “animalesca” ed adoro ciò che i miei genitori mi hanno insegnato, amare la mia terra ed amare la famiglia.

Mi sento fortunata perché ho la possibilità di essere tante cose. Ho tutta questa contaminazione che mi arricchisce. Grazie al mio compagno, pugliese, ho notato che qui al sud sono molto simili al Venezuela. Mi piace sapere che in futuro una mia creatura avrà sia me che sono venezuelana e sia lui è che italiano. Dovrà parlare sia lo spagnolo che, soprattutto, tutti i dialetti italiani.

Dopo il concorso hai fatto la modella, poi la cantante (col duo Cinema2 con Andrea Delogu e nel progetto Spankers), poi hai detto che il tuo sogno sarebbe stato condurre Zelig e poi sei entrata in Centovetrine come attrice. Sei sempre stata così poliedrica? E ora hai deciso cosa vuoi fare da grande? 

Sono sempre stata poliedrica. Spero di esserlo sempre. Anche se spesso ci sono luoghi comuni. Io credo, invece, che ci siano diversi modi di comunicare. Canti, presenti, reciti: in un certo qual modo stai sempre e comunque comunicando. Io fin da piccola ho sempre avuto questa esigenza. Mi sono sempre divertita, sono convinta che bisogna metterci cuore e divertimento, oltre al lavoro. C’è bisogno di fare le cose con il sorriso ricordando che lo fai anche per gli altri e non solo per te stessa. Io non voglio cambiare. Voglio continuare a mettermi alla prova e regalare emozioni. Non ho questo problema “esistenziale”, non mi va di “etichettarmi”.

Com'è entrata nella tua vita Centovetrine? La guardavi prima di fare il provino? E cosa ti ha fatto decidere di rimanere?

Non la conoscevo. Non ne avevo idea. Non l’ho mai guardata. Tutti mi hanno detto di provarci e così ci sono andata. È un prodotto italiano fatto veramente bene, è oro per me.

Che effetto fa arrivare in onda, vedersi ogni giorno e sapere che ti guardano in quattro milioni? In quel momento gli stimoli per migliorare aumentano o diminuiscono? Tu in cosa pensi che potresti ancora migliorare? E di cosa invece sei particolarmente soddisfatta, nella tua evoluzione recitativa?

Di solito in diretta non mi guardo quasi mai. Solo quando ci fu la prima serata mi guardavo e fu emozionante. Quando mi guardo non penso che mi stanno vedendo quattro milioni di persone. Mi critico sempre, non mi piaccio mai, guardo me e so di avere tante cose da migliorare: la voce, le smorfie, l’emozione che mi prende, a volte faccio delle cose troppo forti. Mi critico di continuo. Invece, mi piaceva quando Viola era all’inizio ed era cattiva, quando facevo la cattiva mi piaceva di più. Mi divertivo. Il ritmo era più veloce, c’era più adrenalina. Ora un po’ di meno, così lagnosa poi non mi piace.

Sei forse l'attrice più presente sui social network. Lo fai per passione o per mantenere un rapporto coi fan? E qual è il tuo preferito tra Facebook, Twitter e Instagram?

Si, è vero. Mi diverte tantissimo rendere partecipi le persone che mi seguono. Vado a periodi però, non sempre sono così presente. Mi piace far capire che non è solo quello che vedono in tv, o su un palco. Voglio che vedano una persona semplice, struccata. Voglio che capiscano che un mio è un lavoro come gli altri, solo che lavoro su di me. Sono patita di Instagram. Mi piace. Il fatto dell’immagine che immortala quel momento, per comunicare, mi stuzzica l’ingegno, più di scrivere parole o frasi.

Il tuo personaggio in Centovetrine, Viola Castelli, è entrata in scena vendendo fucili e ammanettando l'eroe romantico; ora non si sa che lavoro faccia ed è una moglie che desidera sopra ogni altra cosa un figlio dal marito (che l'aveva tradita). Cosa rispondi a chi vede in questo un'involuzione del personaggio? E a te quale Viola piace di più? La romantica o la mina vagante? Cosa ti auguri succeda a Viola in futuro? E potendo, avresti scelto di interpretare Viola oppure un'altra delle Castelli junior?

Io credo che Viola si stia evolvendo rispetto all’inizio. Gli autori all’inizio si sono sbizzarriti. Viola ha cambiato spesso, ha fatto sempre tante cose. Ad un certo punto poi è arrivata una parte più tranquilla ma comunque in evoluzione, con i piedi per terra. Prima era più istintiva ora vuole lasciare traccia, sposarsi e creare qualcosa insieme a suo marito. A me piace questa evoluzione. Ora forse non è evidente come prima, però comunque c’è.

In futuro mi sarebbe piaciuto inserire nella storia una coppia tranquilla, una famiglia serena, magari io e Brando sereni, che cresciamo un bambino. Un qualcosa che rifletta un po’ quello che ho vissuto io. Però si sa bene che la serenità spesso annoia. Adoro Viola e trovo molto interessanti anche gli altri personaggi, però io sono stata fortunata e non la cambierei per nessun altro.

Tre parole o tre flash per descrivere amori e familiari di Viola (personaggio e/o interprete):

- Sebastian / D'Anca

Padre che ha a cuore i valori familiari, un uomo d’affari e un gran amatore.

- Brando / Marzetti

Dolce, lavoratore e sensibile anche lui alla sua terra.

- Jacopo / Belli

Oh no! Jacopo è un disastro! Ambizioso, troppo, però per la sua famiglia si addolcisce.

- Matilda / Cataldo

Mia madre. Adoro Matilda. Bella, una madre dolcissima e comunque una donna che ha sofferto tanto.

- Serena / Zanier

Una ragazza esemplare. Una grande professionista. Una donna con un gran temperamento.

- Cecilia / Collini

Delicata. Vulnerabile, ma allo stesso tempo forte, quando deve tirare fuori gli artigli lo fa.

- Damiano / Barbazza

Un uomo tutto di un pezzo.

- Zeno / Vado

La follia pura.

La scena più bella da girare, quella più difficile e quella durante la quale è successo di tutto.

La scena più bella l’ho girata da poco, con mio padre: gli dò una copia della mia laurea. È stata bellissima, perché nella mia vita vera mio padre l’ha sempre desiderata tanto. È stato emozionante sia per Sebastian che per me. Quelle difficili sono state all’inizio di Viola, io non sapevo, mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Quella ad esempio in cui entro nella mia casa con Damiano.

Nei mesi di sospensione di Centovetrine hai partecipato all'avventura di Un'insolita vendemmia. Com'è stato sentire "Ciak, azione" su un set cinematografico e qual è la cosa più bella che ti porti dietro di questo progetto?

Mi porto dietro un sacco di cose. Dal  fatto di avere una prima esperienza sul grande schermo, al fatto di lavorare con persone fantastiche. E stato come rimanere a casa, pronti per il grande salto. Il tour è stato fantastico, pesante, ma splendido perché l’ho condiviso con persone stupende. L’emozione di incontrare i fan che venivano li anche solo per vederci. Un’esperienza indimenticabile.

Qualche mese fa su Twitter hai scritto "E dopo Viola e Sonia arriva…" con un altro nome femminile. Si tratta di un altro progetto in cui ti vedremo?

Ho elencato Viola, Sonia, e poi un altro nome… ma non posso anticipare niente!

Ogni tanto su Facebook e Twitter spuntano foto e status in giro per il mondo, dove arrivi per la tua attività da vocalist. Ci racconti cosa fa esattamente una vocalist e come sei finita a cantare… in Russia? Riesci a conciliare i tempi e gli impegni della vocalist con l'attrice? E dove trovi l'energia per farlo?

La figura della vocalist non è altro che la voce di un locale. Ci sono vari tipi di vocalist: c’è quella che lavora insieme al dj o che addirittura fa dei pezzi con il dj, come nel mio caso. Io quando facciamo delle serate, canto, faccio animazione, mi piace esaltare le persone. Non si può parlare di un vero e proprio concerto. In Russia ci sono arrivata con questo progetto dopo aver inciso questo single “Sex on the beach” che va ancora forte, in Giappone, in Russia, Kazakhstan, e spesso ci chiamano per proporlo. L’energia la trovo dentro di me, perché sono fatta di questo. Riesco a fare l'attrice e anche a seguire questa mia passione perché le serate sono durante il weekend e quindi riesco facilmente a conciliarle.

Il tuo carattere vulcanico emerge da ogni tweet e da ogni foto, comprese quelle del red carpet a Riccione per Un'insolita vendemmia. In cosa ti ha aiutato di più nella tua vita e in cosa ti aiuterebbe imbrigliarlo un po' e metterlo in pausa, se fosse possibile?

Io credo di essere fatta così. Sono cosciente che non tutti riescono a coglierlo, magari dà fastidio, però io non smetto di essere quella che sono. Ascolto i consigli, magari mi adeguo, ma non cambio il mio essere, come sono. Sono così e a me piace.

Cosa ha aggiunto alla tua vita la storia d'amore col musicista Salvatore Cafiero? Cosa vi unisce oltre alla passione per il telefilm Dexter?

Sono una fan sfegatata di Dexter! Ho già richiesto la sesta stagione in dvd con tutti i contenuti speciali! Con Salvatore ho un rapporto di quelli che speri da sempre. Lui è così, tutto ciò che ho sempre desiderato. Un ragazzo eccezionale, mi fa da amante, padre, marito, fidanzato. C’è una grande energia tra di noi. Mi piace giocare con il mio uomo, essere complice. Tutti quelli che ci guardano ci scambiano per fratelli! Le cosiddette anime gemelle. Siamo due persone nate per stare insieme. E poi, mi ha dato una cultura musicale pazzesca! Sto imparando tantissimo con lui. Addirittura quando compone, chiede spesso il mio parere e la cosa pazzesca è che spesso mi dà anche ascolto!

Infine, il libro, il film, la persona e il momento che hanno cambiato la tua vita...

Un film che mi ha un po’ scossa è stato City of angels. Una storia che mi ha colpita, l’amore che va oltre la morte. Tuttora lo ricordo e lo rivedrei con piacere. Per quanto riguarda i libri, non sono molto amante di libri di narrativa, ma leggo più libri su come lavorare sull’anima, sul corpo. Libri che trattano di materiale spirituale.

Oltre al mio amore e la mia famiglia, sicuramente la mia amica Andrea Delogu, con la quale ho condiviso tantissime esperienze: una ragazza più sveglia di me che mi ha aiutato a crescere, mi ha dato la scossa. Abbiamo fatto un sacco di cose insieme e ad oggi è una persona molto importante per me.

Il momento che mi ha cambiato la vita è stato sicuramente il provino con Daniele Carnacina. Un trauma per me... ma è stata la svolta!

© TvSoap.it - Riproduzione vietata

(Pubblicato il 16 maggio 2013)


 


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